Dal 1° giugno 2023 sarà aumentato il tasso ipotecario di riferimento. Ciò significa che per la prima volta dal 2008, il tasso ipotecario subirà un aumento, ossia verosimilmente dal 1.25% al 1.50%.
L'articolo 13 cpv. 1 OLAL stabilisce che quando il tasso ipotecario di riferimento nei contratti di locazione è inferiore al 5%, un incremento del tasso ipotecario dello 0,25% autorizza a un aumento massimo della pigione netta del 3%.
Di conseguenza i locatori tramite modulo ufficiale, a dipendenza dei contratti in essere e in applicazione degli art. 269a lett. b ed e CO in rel. con art. 12 e ss. OLAL, posso richiedere ai conduttori un aumento del canone netto per la prossima scadenza contrattuale, previo preavviso (contrattuale o legale) + 10 giorni di riflessione.
L'aumento, che dev'essere debitamente motivato ed esposto, avviene di principio secondo il metodo relativo che compara l'evoluzione tra l'ultimo canone determinante e quello oggetto di aumento (modifica di un fattore di costo per il locatore).
A determinate condizioni è anche possibile cumulare più fattori per aumentare il canone locativo.
Tasso ipotecario di riferimento: una breve spiegazione